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“L’eremo di Pagliara ce lo sistemiamo noi fedeli”

 

12970864_10208845689569974_6065679524442269314_o (2)Un simbolo religioso ma anche culturale di un’ intera vallata che rischia di andare perduto definitivamente.

La chiesetta di Santa Maria a Pagliara, che ogni anno (nella prima domenica dopo Pasqua) è meta di una festa religiosa che unisce Isola del Gran Sasso con Castelli, dal sisma del 2009 è una struttura ferita nel profondo e da allora, a parte un puntellamento, non è stato portato alcun intervento per il suo recupero.

Un luogo unico che si erge a mille metri di quota dove un tempo insisteva l’omonimo castello, costruito su un alto colle che dominava le vallate circostanti. E quella chiesa rischia ora di scomparire sotto i colpi dell’incuria e delle intemperie.

Da sette anni , infatti, a parte un semplice intervento di messa in sicurezza, le istituzioni sembrano essersi dimenticate dello spirito luogo sacro risalente al dodicesimo secolo. Gli unici a preoccuparsi dello stato della struttura sono i cittadini di Isola del Gran Sasso e Castelli che, domenica, in occasione della festa tradizionale. sono tornati a lanciare l’allarme.

In tanti si chiedono il perché, a sette anni dal terremoto, non si sia ancora intervenuto. Altri si propongono addirittura per ristrutturare la chiesa a proprie spese. Cosa purtroppo impossibile per i divieti troppo stretti che impediscono ogni tipo di ristrutturazione radicale, essendo il luogo sacro in pieno Parco Nazionale e sottoposto ai vincoli della Soprintendenza.

Nel frattempo lo stato della struttura continua a peggiorare anno dopo anno, anche perché situata in alta quota. Fortunatamente, l”inverno mite di quest’anno, ha impedito che la situazione si aggravasse ulteriormente ma non è certo che il tetto e le pareti laterali , già fortemente danneggiati , possano reggere magari ad una prossima nevicata abbondante.

Simbolo dello stato della chiesa è la campana del 1874, venuta giù il 6 aprile del 2009 assieme alla torre campanaria, e ora sistemata su una struttura provvisoria all’esterno.

Fonte: La Città

Le foto di Ismaele Vicentini della festa di Domenica 3 Aprile 2016