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Casale, no dei cittadini all’acqua del traforo

 
Domenico Giambuzzi del Ruzzo e il sindaco di Isola Roberto Di Marco

Domenico Giambuzzi del Ruzzo e il sindaco di Isola Roberto Di Marco

Incontro pubblico lunedì sera a Casale San Nicola di Isola convocato dal sindaco Roberto Di Marco tra l’amministrazione, i residenti della frazione e i tecnici del Ruzzo in merito al protrarsi, ormai da un mese, dei disagi causati dalla non potabilità dell’acqua.

Con quest’ incontro si è cercato di trovare una soluzione al problema dopo la denuncia dei residenti per la fuoriuscita dai rubinetti di acqua marrone e maleodorante, con la presenza di terriccio e ruggine e la successiva ordinanza di divieto di uso dell’ acqua da parte del sindaco.

Proprio in questi giorni il Ruzzo, per far fronte all’emergenza, ha effettuato il collegamento tra la fontana pubblica del paese e la sorgente del traforo del Gran Sasso, operazione che ha suscitato polemiche per il ritardo con la quale è stata effettuata. Ma ciò che è venuto fuori nel confronto di lunedì sera è il bisogno da parte dei residenti di Casale di avere risposte su cosa sia accaduto alla “loro” acqua.

Le condotte idriche della frazione sono infatti alimentate dalla sorgente San Nicola, alla quale essi non vorrebbero mai rinunciare. «Dopo i rilievi alla sorgente locale è stato verificato che l’acqua non ha carica batterica, ma problemi di torbidità della quale non riusciamo a individuare la causa», afferma Domenico Giambuzzi, ingegnere del Ruzzo, «sicuramente la sorgente ha delle criticità e a seguito di temporali l’acqua diventa torbida, ma il protrarsi della situazione ci deve portare a riflettere. Come Ruzzo», prosegue Giambuzzi, «stiamo facendo i sopralluoghi, abbiamo ripulito e disinfettato il serbatoio e ci apprestiamo nei giorni prossimi a intervenire nuovamente». Il Ruzzo e il Comune si sono impegnati a svolgere ulteriori operazioni di riparazione delle perdite e la pulizia della sorgente alla nascita. Poi verranno ripetute le analisi per verificare lo stato di torbidità. «Se la causa del problema è nella sorgente», continua Giambuzzi, «proponiamo di alimentare tutta la rete idrica con l’acqua del traforo, cercando di recuperare con un’indagine più lunga e complessa la sorgente San Nicola». Ma i residenti non vogliono assolutamente l’acqua del traforo perché, dicono, «il paese è troppo vicino al punto di clorazione e l’acqua è imbevibile».

Il sindaco Di Marco ha affermato che «l’ordinanza di non potabilità non verrà revocata fino a quando la Asl non mi fornisce disposizioni in merito». Inoltre si è impegnato «a fare di tutto per trovare una soluzione che preservi la sorgente San Nicola».