Terremoto: il Tar accoglie il ricorso del Comune. E adesso?

 

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Isola del Gran Sasso e di altri tre Comuni esclusi dal cratere sismico del 6 aprile 2009.

Nei giorni scorsi erano stati accolti i ricorsi di 11 Comuni.

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Sempre le stesse le motivazioni con cui i giudici motivano il provvedimento: da parte del Commissario delegato – l’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso – non ci sarebbe stata la valutazione dei danni subiti dai Comuni ricorrenti.

La sentenza, annulla il decreto numero 3/09 con cui erano stati identificati inizialmente i 49 Comuni, inclusi nel cratere sismico.

Con l’annullamento dell’ordinanza non ci sarà un automatico inserimento nel "cratere" sismico dei territori esclusi, ma si dovrà procedere a una nuova valutazione della documentazione prodotta dalle municipalità, da parte del commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi.

Cosa succede adesso?

Secondo il pool di avvocati che nei giorni scorsi hanno curato il ricorso di altri comuni della Valle Peligna, "le sentenze, che rivelano un’istruttoria della Protezione civile carente, inesistente, sommaria e oscura aprono la strada ad una serie di benefici economici: quali la sospensione delle tasse; i contributi per la seconda casa e per gli edifici pubblici; oltre al fatto che non sono più necessarie le perizie giurate per ristrutturare gli immobili danneggiati dal sisma; infine l’arrivo dei fondi per gli aggregati, non più secondari a quelli del cratere; poi la possibilità di partecipare ai bandi finora riservati solo al cratere e l’inserimento nelle linee guida di Chiodi che ci hanno saltato in toto”.
Per i tempi gli stessi avvocati fanno sapere che dopo le notifiche delle sentenze e la diffida al Commissario delegato alla protezione civile (da cui scatterà il conto alla rovescia di trenta giorni), da fine giugno, salvo ricorso al Consiglio di Stato (che loro giudicano improbabile), si dovrebbe delineare il nuovo scenario.
"L’ingresso dei Comuni ricorrenti – hanno concluso gli avvocati – non pregiudica i diritti di chi è già dentro, visto che non ci sono limiti di spesa ed è previsto il sostentamento per tutti in parti uguali".