Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è stato istituito con la Legge 6 dicembre 1991, n. 394 – “Legge Quadro sulle Aree Protette”. Complessa è stata la definizione del perimetro, che dai 220 mila ettari iniziali è passata agli attuali 150 mila ettari di superficie. Diversi sono stati i provvedimenti legislativi, adottati a più riprese, in relazione al dibattito e alle variegate prese di posizione di Enti locali, associazioni, organizzazioni ed istituzioni.
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Con il Decreto Ministeriale del 4 dicembre 1992, fu definita la prima perimetrazione provvisoria del Parco. Con Ordinanza dello stesso giorno, il Ministro dell’Ambiente definì le prime misure di salvaguardia. Con Circolare del 5 febbraio 1993, il Ministro forniva indicazioni per l’applicazione dell’Ordinanza del 4 dicembre 1992 e, successivamente, con nuova Ordinanza del 22 aprile 1993, individuava altre misure di salvaguardia nell’ambito territoriale ricadente nel perimentro provvisorio del Parco. Ancora, con Decreto Ministeriale del 4 novembre 1993, confermando la perimetrazione originaria, suddivideva il territorio in due zone, definendo nuovamente le norme di salavaguardia. Infine, con Decreto Ministeriale del 22 novembre 1994 il perimetro del Parco venne ridefinito, escludendo dalla perimetrazione provvisoria le zone destinate ad area contigua.
Con Decreto del Presidente della Repubblica del 5 giugno 1995 è stato istituito l’Ente Parco Nazionzale del Gran Sasso e Monti della Laga, definita la perimetrazione attuale e stabilite, in apposito allegato, le misure di salvaguardia per le due zone 1 e 2.
Nel 2001, dalla prima ubicazione nel centro storico dell’Aquila, la sede istituzionale ed amministrativa del Parco è stata posta in Assergi, nel trecentesco ex convento francescano del quale lo stesso Ente ha curato il restauro grazie a un confinanziamento della Regione Abruzzo. Si origina in questo periodo il progetto ambientale e turistico culturale che ha condotto alla divisione del territorio protetto in undici distretti, dai confini puramente virtuali, ma utili per una efficace programmazione di opere di infrastrutturazione e per la pianificazione degli interventi.
Esteso sul territorio di tre Regioni: l’Abruzzo, il Lazio e le Marche, e di cinque province: L’Aquila, Teramo, Pescara, Ascoli Piceno e Rieti, con i suoi nove centri direzionali, la rete dei Musei e dei Centri visita, impegnato nella cura e nella tutela del territorio come nella valorizzazione del patrimonio antropologico, il Parco è una realtà molto complessa, che impone pratiche di gestione e strumenti di governance altrettanto complessi e virtuosi, sia dal punto di vista amministrativo, politico e socio-economico, sia dal punto di vista ambientale.