Quell’angolo da riscoprire

 

Il parco dell’Ortolano è un angolo di Isola lasciato in disparte, poco curato e con le piante lasciate morire soffocate dall’edera. Un piccolo angolo di verde da riscoprire e rivitalizzare.

Chi si trova a passeggiare per Isola non può far a meno di notare con un certo disagio e dispiacere lo stato di abbandono in cui versa l’area in via Duca degli Abruzzi, conosciuta come Parco (?) dell’Ortolano. E’ una zona con un piccolo bosco e un giardino sul fiume, che in tanti anni non si è mai riusciti a recuperare realmente, per offrirlo come spazio pubblico ai cittadini e ai turisti. 

Certo, ogni anno l’area viene ripulita dall’Amministrazione Comunale, ma l’intervento finisce lì. Ci sono i bagni pubblici abbandonati e completamente distrutti, gli alberi lasciati morire e infestati dall’edera e nessun progetto reale di recupero della zona. I problemi del paese sono molti e forse anche più gravi, ma spesso i cittadini apprezzano più la soluzione di piccoli problemi, che il correre dietro ai grandi e faraonici progetti. 

Ad esempio, il recupero di Largo Sant’Antonio ha restituito al paese un’area abbandonata e non è raro vedere turisti o semplici cittadini che riscoprono una zona che fino a qualche anno fa era un semplice parcheggio; oppure la risistemazione della zona antistante la Cona di San Sebastiano e del monumento ai Caduti, ha iniziato a far apparire quella zona sotto una luce diversa, più curata.

Ad ogni modo questi piccoli (grandi) interventi si inseriscono in un discorso più generale e complesso di gestione degli spazi cittadini e del verde pubblico.

Spesso si tagliano gli alberi ad Isola (ultimamente uno ai Giardinetti e uno in via Roma), ma non dovrebbe valere la regola che ogni volta che si taglia un albero, ne viene piantato uno nuovo in un’altra zona? Comunque, anche se questa regola venisse osservata bisogna tener conto (chi volesse approfondire è disponibile un articolo sul Times) che sostituire un albero grande e ben sviluppato con altri piccoli non è uno scambio a somma zero: un piccolo albero impiega anni per arrivare al livello di assorbimento di CO2 e calore solare della pianta adulta. Molte città europee (perchè non dobbiamo prendere esempio da grandi realtà urbane? :-)) hanno istituito commissioni di studio sulla gestione del verde pubblico e sulla vita delle piante cittadine che, specialmente nelle grandi città, ha un ruolo fondamentale nella qualità dell’aria e del microclima urbano. L’insegnamento che arriva da queste realtà è che prima di tagliare un albero ben sviluppato e maturo, bisogna pensarci bene e cercare sempre alternative come il recupero e la cura preventiva. 

Non vorremmo un giorno svegliarci e accorgerci che siamo diventati un paese senza più alberi.

Il parco dell’Ortolano su StreetView:


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