Caro Giovanni,
dedico a te questo mio lavoro sui conti di Pagliara per due ragioni:

  • prima di tutto, perché il castello di Pagliara ė parte della tua podestarile giurisdizione e illustra grandemente il comune che tu amministri;
  • poi, perché desidero per riconoscimento delle tue benemerenze ti venga anche da Castelli che assiste meravigliata alla realizzazione da te compiute in bene di Isola, tuo paese natio.

Castelli, purtroppo, attraversa un periodo di decadenza è nulla si fa per arrestarlo. Si vive nella più consapevole apatia. Il “quaero hominem” di Diogene non ha per lei risposta. Quello spirito di civismo che induceva Francescantonio Grue ad alzare alta la fronte contro le prepotenze di un signorotto è finito; si è anzi capovolto. Oggi si grida la croce a chi, contro idioti profanatori presuntuosi, difende la verità e il prestigio delle glorie avite.

Tu hai rinnovato il tuo paese e il tuo comune, li hai resi attraenti, a dir poco, anche più di tutto per dovizia di strade pittoresche. Noi siamo qui rinchiusi come la chiocciola nel proprio guscio. Ci occorrono tre km per non morire asfissiati. Tre km, proprio tre. Li attendiamo da due generazioni e non possiamo averli. Essi pesano su di noi comee una iattura e una vergogna. Si è detto che Castelli era il paese dei deputati. Ricordiamo infatti i ripetuti tuoi cartacei plebiscitari. Quei tempi fortunatamente sono sorpassati. Abbiamo avuto i deputati, ma non i tre km!  Isola, tu lo ben sai, era la sede del governatorato, da cui dipendeva tutta la Valle Siciliana. c’è dunque una ragione perché Castelli si metta sotto la tua protezione. Tu conosci i nostri bisogni. Prendili a cuore, non meno di quelle del tuo paese natio.

Quando il governatore, da Isola si trasferiva a Castelli “per reggere corte”, noi avevamo l’obbligo “di fornirgli tre pasti e di dargli ancora il comodo di un letto, di una boffetta e di due sedie”. Tempi beati.

Noi faremo per te qualche cosa di più. Ti creeremo, meglio dei tuoi concittadini, un monumento di gratitudine “aere perennius” nei nostri cuori!

Sta sano, e le ombre dei conti di Pagliara ti siano propizie.

Castelli, 22 Luglio 1934 – XII

Tuo aff.mo amico

Augusto Nicodemi