Terremoto, l’inchiesta tocca anche Isola

 

La Procura apre un fascicolo su 20 pratiche di ristrutturazione

Dopo Corropoli, Controguerra e Canzano si alllarga l’indagine sulle case fatte passare per lesionate dal sisma.

Si allarga e tocca il territorio di Isola del Gran Sasso l’inchiesta sulle case vecchie, in alcuni casi disabitate, fatte passare per lesionate dal sisma del 6 aprile 2009 in modo da ottenere fondi per le ristrutturazioni.

L’indagine sulla cosiddetta “truffa del terremoto”, già costata l’arresto a un geometra di Corropoli (ora a processo) e avvisi di garanzia a cinque tecnici tra Corropoli e Controguerra, si allarga a macchia d’olio.

Dopo Canzano, il pm Stefano Giovagnoni ha aperto un fascicolo anche su Isola del Gran Sasso, comune attualmente fuori dal cratere. All’esame del pm ci sono venti pratiche di ristrutturazione. Per il momento non ci sono ancora ipotesi di reato visto che il fascicolo è stato appena aperto. Non è escluso che già nei prossimi giorni il magistrato decida di fare le prime acquisizioni di atti.

L’indagine sul terremoto è scattata in aprile per verificare la la legalità di una serie di perizie redatte da professionisti che dovevano attestare il nesso di causalità tra il sisma e le lesioni denunciate su alcuni immobili.

Complessivamente, all’inizio, erano 60 le case sottoposte controlli, quasi tutti edifici che si trovano in centri della Val Vibrata. Secondo l’accusa false perizie avrebbero permesso l’erogazione di rimborsi previsti e distribuiti dalla Cassa depositi e prestiti, parte lesa insieme al Comune di Corropoli, secondo le procedure indicate per le case di categoria A. Per questa categoria sono previste erogazioni fino ad un massimo di 10mila euro. Il danno accertato ammonterebbe a circa 50mila euro, anche se per il momento nessun contributo era stato ancora materialmente erogato. 

L’accusa, che resta tutta da dimostrare, in un eventuale dibattimento, è quella che le lesioni per cui sarebbero stati chiesti ed ottenuti i fondi in realtà siamo antecedenti al sisma del 2009. Ovvero ci sarebbero state prima del terremoto e, ipotizza la procura, forse, ma solo in alcuni casi, sarebbero solamente peggiorate con le scosse.

Al vaglio degli investigatori sono finite le numerose domande presentate dai tecnici iscritti al registro degli indagati. Qualche settimana fa l’inchiesta della procura teramana si è allargata anche  al territorio di Canzano. Qui sono state sequestrate circa duecento pratiche di ristrutturazione presentate in Comune da privati cittadini. Le case interessate sono di diverse categorie.

Fonte: Il Centro