Il PD va alla “sorgente” del problema. No alla privatizzazione dell’acqua

 

Conferenza stampa del Partito Democratico della Provincia di Teramo presso le sorgenti del Mescatore per ribadire la contrarietà al progetto di un ente ambito unico regionale.

Ostruzionismo a oltranza. Si giocherà su una strategia d’intransigenza la battaglia del Pd alla Regione contro la privatizzazione dell’acqua e la costituzione di un unico Ato che gestisca la preziosa risorsa sull’intero territorio regionale.

“L’acqua deve restare un bene primario a disposizione di tutti”, ha dichiarato il consigliere regionale del Partito democratico, Peppino Di Luca, nel corso dell’insolita conferenza stampa che si è svolta sabato mattina alle sorgenti del Mescatore, sul Gran Sasso, dalle quali la Ruzzo Reti capta l’acqua che poi distribuisce nella propria rete, lunga circa 3500 chilometri. All’appuntamento, organizzato dal coordinatore provinciale del Pd, Robert Verrocchio, erano presenti anche il parlamentare Tommaso Ginoble, il presidente provinciale Stefania Ferri, il presidente regionale Manola Di Pasquale, i sindaci del Pd dei Comuni della provincia, il presidente della Ruzzo Reti Giacomo Di Pietro. Verrocchio ha ricordato che la rete idrica del Ruzzo è una delle più antiche in Italia del recente passato. Risale al 1912, quando una decina di enti si consorziarono per fare in modo che l’acqua venisse gestita pubblicamente. “L’acquedotto del Ruzzo”, ha spiegato il coordinatore provinciale del Pd, “ha una gestione sana, chiude in attivo i bilanci e ridistribuisce sul territorio gli utili migliorando e potenziando la rete. Ha quindi tutte le caratteristiche per conservare la gestione pubblica. Oltretutto applica le tariffe tra le più basse in Italia assicurando alle famiglie la distribuzione di una delle migliori acque esistenti”. L’onorevole Ginoble ha parlato di “battaglia di principio” contro le scelte scellerate del centro destra che vanno dal rischio di un nuovo condono alle questioni legate alla sanità, dalla sistemazione di recinzioni sulla spiaggia abruzzese alla privatizzazione dell’acqua e di parte del territorio.

Forte preoccupazione è stata espressa per il progetto che la Regione sta portando avanti sulla riorganizzazione del piano d’Ambito. Il Sindaco di Montorio al Vomano, Alessandro Di Giambattista, è stato categorico: no all’Ato unico. “La gestione diventerebbe problematica”, ha puntualizzato, “e si assisterebbe ad assemblee pletoriche all’interno delle quali gli enti partecipanti non avrebbero alcuna voce in capitolo. Purtroppo sempre più spesso noi sindaci subiamo decisioni prese da enti sovracomunali che dovrebbero in realtà interloquire con le amministrazioni locali, soprattutto prima di prendere certe decisioni”. Stefania Ferri ha ribadito il concetto di difesa della gestione pubblica dell’acqua, “in quanto il privato”, ha detto, “segue la logica del profitto che non sempre si sposa con gli interessi di un territorio. La politica del centro destra è proprio questa: penalizzare il pubblico e quindi la collettività a vantaggio del privato. Ma noi non glielo permetteremo”.

Fonte: www.futurocomune.it