ATO Teramo

 

Informazioni sulla composizione e funzioni dell’Ente d’Ambito Territoriale Ottimale n. 5 Teramo

Ultime informazioni

  • La legge 42/2010 prevede la soppressione degli Ato demandando alle regioni il compito di attribuire ad altri le loro funzioni.
  • E’ in discussione alla Regione Abruzzo una proposta di legge, che recependo le direttive della legge 42/2010, prevede la costituzione di un ATO unico per la nostra regione a cui dovranno aderire i 305 comuni abruzzesi.

ATO Teramo

Qual è la natura dell’ATO?
L’ATO è un consorzio
obbligatorio di funzioni composto di 40 comuni; rientra pertanto
nell’ordinamento degli enti locali e segue per tutte le sue attività le
norme e le leggi vigenti per Comuni e Province.

Di cosa si occupa l’ATO?
L’ATO
ha i compiti di programmare, affidare in gestione e controllare il
“servizio idrico integrato”, cioè l’insieme dei servizi di acquedotto,
fognatura e depurazione in tutte le loro fasi. L’ATO elabora il piano
(nel nostro caso ventennale) nel quale si prevedono gli obiettivi da
raggiungere, gli investimenti da fare e i loro tempi di realizzazione,
la struttura del gestore e la sua organizzazione territoriale, la
tariffa del servizio e il suo andamento nel periodo di piano.
Una
volta elaborato il Piano l’ATO procede alla scelta del gestore, un’unica
entità che gestirà il servizio idrico integrato in tutto il territorio.

Affidato il servizio l’ATO dovrà controllare che esso venga svolto
secondo quanto previsto nel Piano e nella convenzione di affidamento e
preoccuparsi di aggiornare il Piano periodicamente.

Perché è stato istituito questo ente?
La
legge nazionale che ha previsto l’istituzione di questo tipo di enti
(la legge n° 36 del 1994) ha voluto mettere ordine in un settore molto
affollato a molto articolato: basti pensare che in tutta l’Italia gli
enti previsti sono 89 e quindi ci saranno all’incirca 89 gestori, mentre
in precedenza, considerando le gestioni dirette dei comuni, le aziende
speciali e i diversi tipi di consorzi di gestioni, se ne contavano circa
13.000.
Si è voluto con questo provvedimento rendere più organica e
quindi più razionale la gestione del servizio, poiché esso viene gestito
nel suo insieme (dalle sorgenti alle acque reflue dei depuratori) e
quindi con più efficienza ed efficacia.

Chi ha stabilito la delimitazione dell’ATO?
La
legge nazionale ha stabilito che le singole regioni, con proprie leggi,
individuassero il numero e i confini degli Ambiti territoriali
ottimali, nonché la natura dei rapporti tra i comuni all’interno di
ciascun ambito (nel nostro caso consorzio obbligatorio di funzioni) e le
modalità e i tempi con i quali essi dovessero dare vita agli organismi
previsti.

Per approfondire: