Incontro dei Cori polifonici, polemica per le multe

 

Protesta del padre passionista Vincenzo Fabbri per le troppe multe ai fedeli.

Dodici cori polifonici, provenienti da tutto l’Abruzzo, si sono dati appuntamento ieri, 5 ottobre, al Santuario di San Gabriele. Due i momenti salienti della manifestazione di Isola del Gran Sasso, giunta alla nona edizione:

  • la messa delle 11, in cui tutti i cori insieme si sono cimentati nei canti accompagnando la funzione
  • l’esibizione delle 15.00, in cui ogni coro polifonico ha eseguito singoli brani sacri nell’ambito della rassegna corale.

L’iniziativa, varata durante il Giubileo del duemila, è stata organizzata dall’Arca, l’associazione cori d’Abruzzo, nata nel 1983 ed alla quale sono iscritti 55 cori delle quattro province. Non a caso i cori polifonici, ieri, provenivano da Avezzano, L’Aquila, Popoli, Torninparte, Tempera, Pescara, Vasto, Paglieta, Chieti, Cellino Attanasio, oltre a quello di San Gabriele.

La giornata “canora”, però, è stata funestata da una raffica di multe. Sono state tante le auto dei pellegrini multate per divieto di sosta. Tutto ciò ha causato più di un mugugno tra i fedeli e il netto disappunto del padre passionista Vincenzo Fabbri che sbotta: “I vigili di Isola, come capita ormai molto spesso, hanno multato a raffica le macchine dei poveri pellegrini”, esordisce Fabbri, “non è il modo di accogliere i turisti ed i pellegrini, non è accettabile. Dovrebbero invece far funzionare il famoso ascensore da 8 anni è fermo, Aiuterebbe molti anziani, disabili o bambini in carrozzina, che devono salire più di 150 scale per arrivare al santuario. E così si eviterebbero anche molte multe.”

Il padre passionista racconta anche che “ogni domenica arrivano da noi pellegrini con le multe in mano e ci dicono che non metteranno mai più piede al santuario. Vorrei far notare che il danno non è tanto per noi, ma soprattutto per loro.” Il padre passionista sottolinea, infatti, che dopo la messa e il momento di preghiera i pellegrini consumano e fanno acquisti.

 

Fonte: Il Centro