L’esponente più imponente della fauna del Gran Sasso è l’orso marsicano, una sottospecie di orso bruno, endemica dell’Appennino, di taglia relativamente ridotta, che fino a qualche anno fa sembrava scomparsa. Presenti anche esemplari di lupo appenninico e di volpe. Altri mammiferi di rilievo sono il gatto selvatico, il cinghiale, il daino ed il capriolo; meno diffuso che in altri areali abruzzesi è invece il camoscio, reintrodotto in tempi relativamente recenti.

Fra i rapaci meritano menzione l’aquila reale, il falco, la poiana comune e lo sparviero. Spicca, fra gli altri uccelli, la presenza del gracchio alpino e del picchio.

Fra i rettili va segnalata la vipera dell’Orsini, anch’essa endemica, di dimensioni inferiori rispetto alla vipera comune e caratterizzata da velenosità meno letale. Staziona nelle pietraie, vicino ai corsi d’acqua e nelle zone di bassi cespugli di ginepro.

[do action=”riga-contenuto” titlerow=”Il lupo appenninico”]E’ ben riconoscibile per il suo pelo di color bruno-giallastro con zampe più scure e la punta della coda nera. Frequenta le zone più selvagge ricche di boschi, che percorre continuamente nell’ambito del proprio territorio, alla ricerca di prede costituite da mammiferi, uccelli, rettili e anfibi.E’ di abitudini soprattutto notturne iniziando l’attività al crepuscolo per concluderla appena dopo l’alba. In Italia il lupo Appenninico è confinato nelle zone più impervie dell’Appennino Centro Meridionale, molto frequente nelle zone del Gran Sasso e nei Monti della Laga.[/do][do action=”riga-contenuto” titlerow=”Il Camoscio d’Abruzzo”]Una volta era presente sul Gran Sasso ed estintosi intorno al 1890, da poco reintrodotto sulle alture del massiccio con altre specie tra cui il Cervo, l’Orso Bruno, e la Vipera dell’Orsini. IL camoscio presenta un mantello di colore bruno-rossiccio con una linea dorsale scura, dalla gola allo specchio anale di color bianco. Sul muso ha due strisce nere che dagli occhi proseguono fino al mento conferendogli un aspetto mascherato. Caratteriste le corna corte di colore nero persistenti e ricurve all’indietro a mò di uncino, portate da entrambi i sessi. Gli zoccoli presentano accorgimenti tali da consentire all’animale di camminare sulle superfici più accidentate. Si nutre esclusivamente di erbe che, durante la cattiva stagione, ricerca scavando nella neve. Animale vigile e accorto, attivo soprattutto di giorno, vive in branchi formati da femmine e giovani da una parte, e i maschi adulti d’altra in gruppi meno numerosi.[/do][do action=”riga-contenuto” titlerow=”Aquila reale”]Si distingue soprattutto per le grandi dimensioni e un’apertura alare che può raggiungere cm 230. I sessi sono simili ma la femmina è molto più grande del maschio. Il piumaggio è piuttosto uniforme Solitaria, erratica, frequenta gli ambienti montuosi,anche a bassa altitudine purchè sufficientemente aspri e coperti di vegetazione con presenza di acqua. L’alimentazione, pur essendo influenzata da fattori ambientali locali, consiste in mammiferi (conigli, lepri, carnivori, roditori) uccelli grandi e medi, rettili e anfibi. In Abruzzo, secondo recenti stime, sono presenti circa 15 coppie.[/do][do action=”riga-contenuto” titlerow=”Falco pellegrino”]E’ uno dei più belli fra i rapaci dell’avifauna italiana, dimensioni medie e un’apertura alare di cm. 80-110. Le misure più grandi si riferiscono alla femmina che, complessivamente, e di un terzo più grande del maschio. Il suo piumaggio, nella parte superiore è grigio azzurro, mentre quelle inferiori sono bianche con spesse fasce trasversali scure.La femmina è generalmente più scura, mentre i giovani sono di colore marrone. Ben presente all’interno dei territori abruzzesi, Gran Sasso-Laga.[/do][do action=”riga-contenuto” titlerow=”L’Orso marsicano”]E’ di grandi dimensioni con testa massiccia, orecchie piccole e arrotondate, zampe brevi e raccolte. La pelliccia è di colore bruno. Solitario, ha abitudini notturne e frequenta i boschi con ampie radure nelle quali è più facile osservarlo. Ottimo camminatore e nuotatore è anche, malgrado la mole, un abile arrampicatore. L’alimentazione si può considerare onnivora comprendendo sia sostanze vegetali che animali, ed è influenzata soprattutto dalle stagioni. IL letargo invernale non è un sonno profondo e interrotto, bensì un periodo in cui l’orso rallenta l’attività trascorrendo quasi tutto il tempo a riposo nella tana. E’ presente sulle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo e Gran Sasso-Laga.[/do][do action=”riga-contenuto” titlerow=”Il gufo reale”]Domina le montagne e le foreste appenniniche durante la notte. E’ un animale schivo e solitario: nelle ore diurne risulta del tutto invisibile, si nasconde nelle cavità di un grosso albero o tra le crepe di una parete rocciosa riuscendo a mimetizzarsi perfettamente. Di notte poi lo si riesce a vedere di rado, nascosto nelle tenebre vola agile e silenzioso tra i rami. E’ un formidabile predatore: si nutre di mammiferi come lepri, uccelli fino al peso di 2-3 chilogrammi, pesci, piccoli roditori, anfibi e rettili anche di notevoli dimensioni. Leggi la scheda dettagliata.[/do]