Dal letame nascono i fior

Grande partecipazione dei cittadini di Isola e dei Comuni limitrofi a San Massimo, per cancellare e rispondere in maniera unita e forte al vile attacco contro alcuni ragazzi e ragazze della Proloco di San Massimo e contro il centro di accoglienza straordinario, Cas, gestito dall’associazione Salam.

Infatti nella notte tra venerdì e sabato, proprio il giorno prima in cui si ricordano le vittime della Shoah, esseri “umani” ignoti hanno imbrattato le vie di San Massimo con scritte nazifasciste contro i richiedenti asilo ed alcune ragazze che collaborano con l’associazione Salam.

La giornata è stata la dimostrazione che ci sono, nella vita civile, dei limiti che non possono essere superati, che risvegliano ancora le coscienze ormai spesso sopite ed abituate ad essere sempre più passive, ma allo stesso tempo aggressive nella furia cieca dei social.

Una bella giornata di reazione e unione del nostro territorio, che spesso disperde energie in inutili guerre virtuali, perdendo spesso di vista il nostro obiettivo comune: rendere questi posti accoglienti e vivibili per tutti: i residenti, i turisti e gli ospiti.

Accanto ai tanti cittadini, i ragazzi del centro di accoglienza hanno contribuito alla pulizia delle scritte; hanno partecipato anche i ragazzi del Centro Evangelico di Tembrietta e i boy scout di Castelli. Tutti, armati di fiamma, carta vetrata e pennelli hanno dato il loro piccolo (grande) apporto.

Un bellissimo contributo è stato dato dall’artista DesX, aquilano (romano di adozione), che ha trasformato uno dei muri coperti delle pesanti offese, in una bellissima rappresentazione di Sandro Pertini, il presidente più amato.

Hanno partecipato anche i rappresentanti delle istituzioni: Roberto di Marco, Sindaco di Isola del Gran Sasso, l’assessore Amelide Francia e molti dei Consiglieri Comunali, di maggioranza e opposizione; presente anche il sindaco di Castelli Rinaldo Seca, rappresentanti della CGIL di Teramo, il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino e Moreno Fieni, presidente del BIM e colpito in prima persona dai vandali, giacchè la sua casa è stata oggetto di scritte offensive.

Ecco alcune foto e video del pomeriggio. A lato il racconto della giornata di ieri con le reazioni dei rappresentanti istituzionali.

Il racconto del gesto infame

Sono riusciti a trasformare il Giorno della Memoria nel giorno della vergogna.

Lo hanno fatto nel modo più vile, agendo di notte, imbrattando muri e panchine con svastiche, minacce infarcite di razzismo e danneggiando il lavoro compiuto dai migranti per la comunità locale. San Massimo, piccola frazione di Isola del Gran Sasso, ieri mattina ha dovuto fare i conti con l’inciviltà e l’ignoranza che, purtroppo, ancora alberga nelle menti di qualcuno. Bersaglio l’associazione che gestisce il centro di accoglienza migranti nel borgo montano, la Pro Loco della frazione e due delle ragazze che lavorano nell’accoglienza.

IL RAID. Un vero e proprio raid quello messo in atto nella notte tra venerdì e sabato. Ignoti hanno imbrattato con svastiche (alcune delle quali errate), scritte fasciste, razziste e sessiste (e soprattutto sgrammaticate), i muri, le panchine, i pali, gli alberi ed una cappella della frazione di Isola del Gran Sasso, comune che ospita il centro di accoglienza straordinario gestito dall’Associazione Salam. Tra le scritte, compaiono non solo messaggi razzisti e sessisti contro le operatrici e gli ospiti, tutti richiedenti asilo politico e rifugiati, chiamati “negri”, “bastardi”, “infami”, “merde” da mettere “al rogo”, ma anche minacce ed intimidazioni (“pagherete con il fuoco”, “distruggeremo le vostre vite”) rivolti alla presidente dell’Associazione Salam Simona Fernandez Cascetti, alla Proloco di San Massimo, ad una ragazza che lavora con l’associazione.

Incute e fa riflettere anche la scritta “gas per i negri” riportata su una cabina della rete del metano come il messaggio sessista scritto sul muro di una cappella, oltraggiando i simboli religiosi. Attacchi pesantissimi anche nei confronti del Pd, locale e nazionale, “reo” di aver favorito l’arrivo dei richiedenti asilo sul territorio di Isola del Gran Sasso.

L’ASSOCIAZIONE. «È stato un risveglio amaro, che non ci saremmo mai aspettati di vivere soprattutto oggi, Giorno della Memoria ha dichiarato la presidente dell’Associazione Salam Laddove si stavano condividendo delle buone pratiche di inclusione sociale, oggi quei luoghi sono stati macchiati, violati ancora una volta dall’onta del fascismo». Ad Isola l’Associazione Salam sta lavorando ad un progetto di valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali, in chiave turistica, partendo proprio dal contributo quotidiano reso dai richiedenti asilo alla comunità, e che si può constatare non solo in una semplice pulizia delle strade, ma nel recupero della rete sentieristica in disuso, abbandonata o persa, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso.

Quei sentieri, quei percorsi, quelle strade, muri e alberi sono stati “sporcati”, ancora una volta. «A questo vile attacco contro la democrazia dichiara Fernandez deve arrivare ferma e repentina la condanna da parte dei cittadini e delle istituzioni, da ogni parte d’Italia. Affinché la lotta e nuova resistenza contro ogni forma di discriminazione non risultino vane». Questo l’appello della presidente dell’Associazione rivolto a tutti, per poi aggiungree: «Non lasciateci soli».

LA SOLIDARIETÀ. L’appello è stato subito raccolto dalle istituzioni che ieri hanno fatto sentire con forza la loro voce. «Il sindaco di Isola del Gran Sasso e tutta l’Amministrazione Comunale, in un giorno in cui tutti sono invitati a riflettere sui gravi fatti accaduti in passato, condannano con forza il grave, ignobile e vergognoso gesto che ha colpito la Pro Loco di San Massimo e l’Associazione Salam si legge in una nota diffusa ieri dall’amministrazione isolana Ciò che ci consola in questa triste giornata è che tutto ciò non appartiene alla nostra cultura, poiché la comunità di Isola è forte ma gentile, e saprà andare avanti arginando questi incresciosi episodi».

Durissime le parole del sindaco di Castelli Rinaldo Seca che condanna con forza l’accaduto. «Stavo per scrivere un pensiero sul Giorno della Memoria quando sono venuto a conoscenza degli orribili fatti di San Massimo afferma Quanto accaduto mi indigna profondamente e penso che tanta infamia, ignoranza e cattiveria vada condannata con determinazione. Il gesto assume maggiore gravità perché eseguito nella giornata in cui si ricorda il più grande genocidio della storia dell’uomo moderno, portato avanti per l’affermazione di un’ipotetica razza superiore che a giudicare questi gesti dimostra ancora oggi di essere inferiore. Tutta la mia personale vicinanza ai cittadini di San Massimo, all’associazione Salam e ai migranti ospiti».

Il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, parla di «manipolo di vigliacchi razzisti che assale un centro di accoglienza, minaccia di morte gli operatori, si richiama a slogan e ispirazioni chiaramente nazi-fasciste e sfregia così l’immagine e il senso di comunità della nostra provincia e dell’Abruzzo. Mentre confido nell’opera delle forze investigative per risalire agli autori faccio appello a tutte le istituzioni, alle forze politiche e ai cittadini affinché non lascino soli l’associazione e gli operatori sociali del Centro e isolino chi, anche solo con le parole, istiga all’odio razziale e al fanatismo – aggiunge Di Sabatino A due giorni dal pregnante discorso del Presidente della Repubblica sull’odio razziale e sulle responsabilità oggettive e criminali del fascismo e nella Giornata della Memoria, l’episodio accaduto dimostra quanto le sue parole e la vigilanza democratica che chiede a tutti gli italiani siano pienamente giustificate dai focolai di orribile revanscismo, incoraggiato anche da politici senza coscienza e senza lungimiranza, che si stanno manifestando nella nostra Penisola e in Europa. Domani (oggi, ndr.) sarò a Isola per sostenere chi quotidianamente è impegnato nel delicato compito dell’accoglienza e portar loro l’affetto e la vicinanza della Provincia che rappresento».

IL PD. Chiamato in causa dall’atto vandalico, anche il Pd di Isola è intervenuto, per bocca del consigliere comunale Piergiorgio Possenti. «Stigmatizziamo l’accaduto e faremo le nostre azioni di denuncia per le frasi e le scritte che si riferiscono al Pd”, ha detto ieri Possenti. “Per quel che riguarda l’accaduto in sé è una cosa inconcepibile e deplorevole. Rivendichiamo il fatto che questa situazione è stata creata ad hoc da qualcuno perché chi doveva contribuire a spegnere il fuoco ha, invece, alimentato un clima pesante. Esprimiamo comunque la nostra vicinanza all’associazione Salam e a tutti i rifugiati presenti a Isola del Gran Sasso e siamo a disposizione per qualsiasi forma di collaborazione. Il fatto che sia stato fatto nel Giorno della Memoria rende l’atto ancora più grave e vigliacco conclude Possenti Io spero sempre nel confronto civile, anche quando si hanno posizioni diverse, purtroppo, però, non fare nulla per l’inclusione porta alla nascita di queste situazioni».

Ad essere colpito, indirettamente, è stato anche il presidente del Bim Moreno Fieni che è nato e cresciuto proprio a San Massimo, in una delle abitazioni imbrattate. «A questa casa sono legati tantissimi ricordi, dall’infanzia spensierata sino ai terremoti ed alla terribile nevicata dello scorso anno afferma trovarla così, è stato un colpo al cuore, un dolore diverso che è difficile raccontare. I fatti di San Massimo sono di una gravità assoluta, vili e turpi minacce, premeditate per assurgere a fama nel giorno in cui il mondo ricorda orrori e nefandezze dell’Olocausto. Tante volte ho avuto paura, ma non questa volta, non faremo mai il gioco di chi con la violenza spera di piegare gli animi delle persone».

L’INCONTRO. Anche la società civile ha deciso di reagire prontamente agli atti vandalici e intimidatori, già a partire da questo pomeriggio quando, su iniziativa della Pro Loco di San Massimo si terrà un incontro di riflessione per le vie del paese. L’appuntamento è alle 14.30 «per ribadire il nostro No alla violenza ed alle intimidazioni e cancellare assieme a queste oscenità il dolore che abbiamo subito fanno sapere dalla Pro Loco Invitiamo pertanto tutti i cittadini, i bambini, gli anziani, le associazioni, le istituzioni e chiunque voglia aiutarci, a contribuire alla cancellazione di quanto scritto sui muri della nostra bellissima frazione. Quanto accaduto rappresenta un atto vile ed ingiusto, che non fermerà il nostro lavoro e le nostre intenzioni».

LE INDAGINI. Parallelamente alla solidarietà sono scattati anche gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine che sono chiamate a risalire agli autori delle minacce e dell’atto vandalico. Ieri mattina i Carabinieri delle stazioni di Isola e Tossicia sono intervenuti sul posto per raccogliere tutto il materiale necessario e le denunce che finiranno sicuramente in un fascicolo sul tavolo del sostituto procuratore di turno, Laura Colica, che con molta probabilità aprirà un’inchiesta sui fatti di San Massimo.

Fonte: La Città