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Il Ruzzo presenta il progetto della centralina

 

Energia dai salti delle sorgenti in quota. Chiesta la valutazione d’impatto ambientale alla Regione Abruzzo.

Un progetto che, negli scorsi anni, ha fatto molto parlare dì se. Un’opera ambita anche da parte dì aziende private che pensavano dì sfruttare il salto delle acque per generare energia idroelettrica e che, alla. fine, è stata adottata dalla stessa Ruzzo Reti perché vantaggiosa e remunerativa. Muove i primi passi la realizzazione della centralina idroelettrica di Pretara, nel tenitorio di Isola del Gran Sasso. A sancirlo la trasmissione alla Regione Abruzzo, da parte della stessa società acquedottistica del progetto e della richiesta della procedura della valutazione di impatto ambientale, la cosiddetta Via. Un atto  propedeutico e necessario per l’indizione del bando e la realizzazione della struttura che consentirà alla stessa Ruzzo Reti di produrre energia elettrica e di risparmiare in questo modo, diversi milioni di euro ogni anno.

Una parte dei ricavati, pero, sarà destinata anche al territorio di Isola del Gran Sasso al quale potrebbe essere destinata una percentuale delle somme ricavate dalla produzione.

Nello specifico si tratta dell’impianto che sorgerà nei pressi dei ”vasconi” posti tra la frazione di Pretara e San Pietro. La vicenda ha tenuto banco negli scorsi anni con diverse amministrazioni comunali che erano insorte contro i progetti presentati da almeno tre aziende private.

Antonio Forlini, presidente della Ruzzo Reti

Antonio Forlini, presidente della Ruzzo Reti

Così come auspicato dai sindaci, la vicenda si è risolta quindi in favore dell’ente pubblico Ruzzo,
partecipato dai Comuni e garanzia per l’utilizzo del bene pubblico acqua. Una decisione annunciata dal presidente del Ruzzo Antonio Forlini che, di fatto, ha estromesso tutti gli altri concorrenti privati che, ed è giusto ricordarlo, sono stati osteggiati dai sindaci soci del Ruzzo in diverse occasioni durante i tavoli tecnici e le conferenze di servizio convocate negli uffici del Genio Civile. Insomma, alla fine, lo sfruttamento dell’acqua pubblica per la creazione di energia idroelettrica resterà in mano ad un ente pubblico. Una scelta che porterà indubbiamente dei vantaggi sia alla società di via Dati, alle prese con un piano di risanamento per cercare di colmare i debiti di bilancio,  sia agli stessi cittadini che molto probabilmenre riceveranno degli sgravi grazie ricavi derivanti dalla produzione dell’energia che
verrà immessa nella rete.

La centralina sarà realizzata nei pressi dei vasconi costruiti diversi anni fa nel territorio del Comune di Isola del Gran Sasso. Una zona individuata già da diverso tempo e ritenuta la più idonea alla realizzazione dell’opera. L’impianto del costo di circa 600 mila  euro, sarà costituito da un’unica grande turbina idroelettrica, che grazie alle condotte forzate dovrebbe garantire una produzione di energia capace di generare un introito dì circa 1,8 milioni di euro l’anno. Risorse notevoli e costanti che arriveranno all’Ente per contribuire in maniera stabile al risanamento del buco in bilancio.

Risorse che saranno probabilmente ridistribuite anche sul territorio attraverso Comuni.

Fonte: La Città