Una serata di paura e vergogna

 

Nella serata di giovedì un “esagitato” crea sgomento davanti al Bar Flacco ad Isola.
Alla fine, dopo ripetute e insistenti chiamate intervengono i carabinieri, con il colpo a sorpresa…

E’ una tranquilla serata festiva (1° novembre) come molte altre, solito tram tram al bar dove si ritrovano molti isolani a chiacchierare e scherzare.

Il bar è pieno e tra gli avventori ci sono anche due ragazzi e una ragazza, due dei quali originari di Isola e ben conosciuti dalle nostre parti. Chiaramente i due ragazzi hanno alzato il gomito e come sempre in questi casi basta un non nulla per far degenerare la situazione. Il ragazzo non originario di Isola (sembra sia di Roseto), è particolarmente “su di giri” e inizia ad imprecare con grida e pugli contro la porta del bagno, occupata da un’altra persona. Tornato al bancone inizia lo spettacolo con offese e ingiurie contro tutti, perfino contro la sua compagna che cerca di fargli capire che si trova ospite in un paese non suo. Nessuno riesce a calmarlo, ed il suo compagno di bevute getta benzina sul fuoco meravigliandosi dell’accoglienza ricevuta, secondo loro non consona alle loro aspettative.

Dopo dieci minuti di tensione tutto sembra essere finito e i due escono fuori invitando, come nei peggiori film western, chi vuole a continuare la discussione all’aperto.

La reazione degli isolani presenti è stata fino a questo punto abbastanza civile e nessuno ha raccolto le pesanti provocazioni.

Appena usciti fuori i due ripartono “lancia in resta” con nuove offese contro tutti gli isolani, rei di essere troppo civili. In particolare viene preso di mira un signore che all’interno del bar era intervenuto in maniera dura ma educata per cercare di calmare l’esagitato. La tensione sale ancora di più e i due non si rendono conto che stanno superando il limite di sopportazione. Ad un certo punto purtroppo arriva il parapiglia cercato con tanto zelo dai due ragazzi e in mezzo alla strada, come nei quartieri del Bronx tante volte raccontato al cinema, iniziano a volare spintoni e qualche pugno. Per fortuna tutto si conclude entro pochi secondi grazie all’intervento di chi aveva conservato ancora un briciolo di lucidità. A questo punto qualcuno aveva già chiamato i carabinieri (erano circa le 22.30).

Piccola parentesi: da qualche anno i carabinieri della locale stazione non sono operativi dopo una certa ora della sera e per interventi di emergenza bisogna chiamare il 112 che quindi ha tempi di intervento non immediati per non dire lenti.

Il gruppo dei tre in un modo o nell’altro ha capito che la loro presenza non è più sopportabile e per evitare guai peggiori si sono allontanati; in sottofondo sempre le offese ed i modi strafottenti del solito facinoroso che continua in ogni modo a cercare la rissa.

A questo punto si torna lentamente alla normalità e molti si attardano al bar a discutere della stupidità umana e commentare l’accaduto.

Dopo circa mezz’ora il nostro “don chisciotte” torna al bar (non c’è limite alla stupidà purtroppo) ma sembra si sia calmato. Appunto, sembra. Dopo qualche minuto ricomincia con le solite offese gratuite, inizia a battere i pugli sul tavolo, a buttare sedie per terra. Qualuno chiama di nuovo le forze dell’ordine, ma ormai la situazione sta sfuggendo di mano e infatti, sempre al centro della strada inizia un parapiglia con calci e pugli. Ma pensate che questo sia bastato al nostro eroe? No. Sta per ripartire all’attacco quando finalmente arrivano i carabinieri (ormai siamo giunti a mezzanotte). Finalmente “legge e ordine” pensano in molti!

Dopo i chiarimenti di rito, con il ragazzo chiaramente in uno stato di alterazione psico – fisica che continua il suo spettacolo anche davanti ai due carabinieri, tutti si aspettano che venga accompagnato in caserma per schiarisi le idee e darsi una calmata. E invece colpo di scena, come nelle migliori storie a “lieto fine” della nostra italia  i tre vengono accompagnati alla loro auto e invitati a tornare a casa. Ovviamente c’è stata indignazione di tutti con proteste nei confronti delle forze dell’ordine per il loro comportamento.

In un periodo in cui la sicurezza dei cittadini è sempre più presente nelle cronache nazionali questo è stato un esempio del perchè in Italia cresce l’intolleranza e la paura: cosa bisogna fare per essere presi in “considerazione” dalle forze dell’ordine. Bisogna sempre aspettare la tragedia?

Altra domanda a chi amministra il nostro territorio: è possibile che la nostra zona, compresi i comuni di Castelli, Tossicia, Colledara e Castel Castagna non debba avere una postazione dei Carabinieri sempre attiva? Certo, i nostri problemi di criminalità, per fortuna, non sono al livello della zona costiera, ma non vorremmo sentirci cittadini di serie B.